Programmazione Educativa e Didattica

La programmazione didattica, viene rivista e adeguata annualmente. All’inizio dell’anno scolastico, in occasione della prima assemblea generale, viene presentata e condivisa con tutti i genitori. Le modalità di svolgimento delle attività didattiche sono diverse:

– Si svolgono attività di sezione,

– Attività di intersezione

– Attività laboratoriali, per piccoli gruppi, per fasce d’età, per gruppi eterogenei.

La programmazione annuale è disponibile in allegato (Allegato A) e depositata in Segreteria.

1. FINALITA’

“La scuola dell’infanzia paritaria, liberamente scelta dalle famiglie, si rivolge a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni di età ed è la risposta al loro diritto di educazione” (Indicazioni per il curricolo). Nella società attuale la nostra Scuola si propone di offrire un ambiente ricco di relazioni positive attraverso le quali ogni bambino possa crescere nella conoscenza e nella stima di sé e della realtà che lo circonda, per raggiungere così la formazione della sua persona. La Scuola si propone di stimolare la curiosità del bambino perché si renda capace di porsi delle domande e di acquisire un metodo personale di ricerca delle soluzioni e delle risposte. In quanto Scuola dell’Infanzia, la nostra scuola ha come finalità specifica la formazione integrale del bambino e si pone per ciascuno i seguenti compiti:

  • Maturare la propria identità:

    “Vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscere e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Significa sperimentare diversi ruoli e forme d’identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli”

  • Sviluppare l’autonomia:

    “Avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione, elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli”.

  • Acquisire competenze:

    “Giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere” con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi”.

  • Vivere le prime esperienze di cittadinanza:

    “Scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; indica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità di ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità in genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente  e della natura”.

  • Aprirsi alla dimensione religiosa della vita:

    “Scoprire il mondo che viene riconosciuto come dono del Dio creatore; scoprire Gesù come uomo che è nato e   cresciuto tra gli uomini, conoscerlo così come viene presentato nei Vangeli e come viene celebrato nelle feste cristiane; significa fare proprio il comandamento evangelico dell’amore testimoniato dalla Chiesa, riconosciuto come luogo di vita di tutta la comunità cristiana”.

2. METODOLOGIA

Le azioni educative sono caratterizzate da note di metodo che privilegiano:

LA VALORIZZAZIONE DEL GIOCO strutturazione ludica dell’attività didattica.
L’ ESPLORAZIONE E LA RICERCA esperienze dirette con la natura, le cose, i materiali, gli ambienti sociali e culturali.
LA VITA DI RELAZIONE varie modalità di relazione e qualità delle relazioni
LA MEDIAZIONE DIDATTICA ossia:

  • I bambini:

    I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: in famiglia, al nido….
    Ogni bambino è diverso ed unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza che oggi sono molto diversi dal punto di vista umano ed educativo: comprendono famiglie equilibrate e ricche di proposte educative accanto ad altre più fragili e precarie; una presenza genitoriale sicura, ma anche situazioni diverse di assenza.
    I bambini sono alla ricerca di legami affettivi e punti di riferimento, di conferme e di serenità e, al contempo, di stimoli emotivi, sociali, culturali, di ritualità, ripetizioni, narrazioni, scoperte.
    La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini: essa promuove un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata. (Dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo nella scuola dell’infanzia”).

  • Le famiglie:

    Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini.
    L’ingresso dei bambini nella Scuola dell’Infanzia è una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza delle responsabilità di genitori.
    Mamme e papà (ma anche nonni, zii, fratelli e sorelle) sono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità e contenuti, strategie educative e modalità concrete per aiutare i piccoli a crescere e imparare. Per i genitori che provengono da altre nazioni, la scuola offre uno spazio pubblico per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione degli ambienti educativi accoglienti e inclusivi, così che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione. (Dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo nella scuola dell’infanzia”).

  • L’ambiente di apprendimento:

    Il curricolo della scuola materna non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche, ma si esplica in un’adeguata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (ingresso, pasto, cura del corpo, riposo ecc.) svolgono una funzione di regolazione di ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.
    Nella relazione educativa, le insegnanti aiutano i bambini a pensare e riflettere meglio, sollecitandoli ad osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto. L’organizzazione degli spazi diventa un momento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo, perchè lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco e di socialità.
    L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità e l’unicità. (Dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo nella scuola dell’infanzia”).

3. CAMPI DI ESPERIENZA

Gli insegnanti propongono occasioni di apprendimento che poi i bambini, guidati, approfondiscono ed organizzano in CAMPI DI ESPERIENZA, ossia un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi che di riferiscono ai diversi saperi della nostra cultura.

I Campi di Esperienza sono i seguenti:

IL SE’ E L’ALTRO (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
IL CORPO E IL MOVIMENTO (Identità, autonomia, salute)
IMMAGINI, SUONI, COLORI (Gestualità, arte, musica, multimedialità)
I DISCORSI E LE PAROLE (Comunicazione, lingua, cultura)
LA CONOSCENZA DEL MONDO (Ordine, spazio, tempo, natura)

4. CONTENUTI

La proposta dei contenuti si succede secondo una scansione triennale che ciclicamente prevede i seguenti temi:

La NATURA per favorire nel bambino lo sviluppo di atteggiamenti di tipo scientifico.
La CULTURA per introdurre il bambino nel mondo del sapere-conoscere.
L’INTERCULTURA per far scoprire al bambino il senso della mondialità, delle differenze culturali da vivere come arricchimento.

5. VERIFICA E VALUTAZIONE

La verifica si struttura in un’analisi iniziale e in momenti interni alle varie sequenze didattiche e in una valutazione finale della qualità della attività didattica. La valutazione si effettua tramite “griglie” con indicatori propri di ogni campo di esperienza.
Le attività grafiche e pittoriche sono anche utilizzate come strumenti per verificare i livelli di apprendimento e di maturazione di ciascun bambino.
L’attività di gioco spontaneo e/o guidato permette di registrare “dati” inerenti lo sviluppo motorio, emotivo – affettivo, relazionale, linguistico di ciascun bambino.

6. DOCUMENTAZIONE

Il lavoro dei bambini viene consegnato alle famiglie alla fine di ogni periodo. La raccolta dei lavori avviene in modo continuativo al fine di offrire ai bambini l’opportunità di rendersi conto delle proprie conquiste e di fornire alle famiglie e alle insegnanti i traguardi di sviluppo raggiunti da ciascun bambino al termine del triennio. I mezzi utilizzati per la documentazione sono:

Gli elaborati grafico-pittorici.
Le fotografie e i filmati – i cartelloni esposti.
I profili in uscita.
I verbali.